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ADOTTA UNA CHITARRA le chitarre peruviane equosolidali prodotte da Operazione Mato Grosso
3/4/2010 - 16:55
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Per parlare del progetto 'Adotta una chitarra' bisogna prima introdurre
il contesto nel quale � maturata questa singolare iniziativa: tutto
parte dall�iniziativa dei volontari dell�associazione Operazione Mato
Grosso.
Nata su iniziativa di padre deCensi, un missionario salesiano
dall'incredibile carisma, O.M.G. supporta numerose missioni sparse su
tutta la Cordigliera delle Ande, tra Per�, Bolivia, Equador e Brasile.
Le missioni dell�O.M.G. si fanno carico interamente del
sostentamento, della scolarizzazione e dell�avviamento professionale dei
ragazzi di quelle montagne. Per riuscirci si avvalgono di donazioni e
del lavoro volontario dei tanti gruppi di sostegno presenti in Italia.
Attualmente sono pi� di 200 i volontari italiani che risiedono nelle
missioni sulle Ande.
Tra i vari mestieri che vengono insegnati ai ragazzi sulle Ande vi �
soprattutto quello legato all�artigianato. Falegnami, scultori e
pittori producono opere di grande pregio (mobili e sculture di gusto
tipicamente andino) che vengono poi vendute in Italia attraverso
mostre-mercato.
Accanto a questa attivit� consolidata noi stiamo cercando di aprire
uno sbocco differente e originale al talento che questi artigiani hanno
nel lavorare il legno.
Vogliamo dargli la possibilit� di aprire un laboratorio di liuteria, il primo mai realizzato a 4.000 metri d�altezza!
Di recente, durante un viaggio in Per� - le cronache di quei giorni
sono riportate nella pagina dei Diari - ho conosciuto a San Luis, sulla
Cordigliera Blanca, due giovani falegnami che avevano realizzato dei
prototipi di chitarra in maniera piuttosto intuitiva e, cosa pi�
sorprendente, pregevole.�
Tornato da questo viaggio ho raccontato la mia esperienza e
coinvolto alcuni colleghi musicisti. Attraverso i gruppi di sostegno
dell�O.M.G abbiamo dato vita al progetto �Adotta una chitarra�.
Non si tratta di carit�, � solo un investimento che vogliamo fare sul talento di questi liutai.
La produzione di chitarre, finch� non verr� allargata ad altri
ragazzi, sar� inizialmente limitata, intorno alle 15 unit� all�anno.
Per migliorare la qualit� degli strumenti abbiamo bisogno per� di
fornire loro le componenti necessarie, che in Per� sono costosissime e
spesso introvabili. Abbiamo gi� investito 2000� in meccaniche, fret e
truss rods per i manici, vernici, colle, corde per i modelli di chitarra
acustica e chitarra 12-corde, capotasti e accessori vari. Con questa
prima spesa sono stati realizzati i prototipi di partenza, che potete
gi� ammirare e provare facendone richiesta.
'Adotta una chitarra' nei suoi 3 anni di vita ha ricevuto il sostegno di appassionati e addetti ai lavori.
I suoi strumenti sono infatti stati suonati in vari dischi, tra cui il mio e quello di Cisco (vedi foto sotto).
Inoltre � nata una collaborazione con il comune di Castello d'Argile
e con la Scuola di Liuteria di Pieve di Cento. Questo ha consentito di
spingere il progetto ad una svolta decisiva: nel mese di agosto 2007 due
liutai ferraresi si recheranno a San Luis per dare vita a una vera e
propria scuola di liuteria e per migliorare la realizzazione dei nuovi
strumenti peruviani.
Anche tu ci puoi dare una mano a sostenere il progetto 'Adotta una chitarra' per quanto ti � possibile:
ad esempio puoi aiutarci con una semplice donazione.
O suonando gli strumenti O.M.G. nei tuoi dischi.
Oppure, se hai competenze tecniche nel settore, ci puoi dare una
mano regalandoci vecchi attrezzi e materiali di liuteria che non usi pi�
(pinze e morse specifiche, plan di vari modelli, lime, colle, vernici e
quant�altro riesci a recuperare) e dandoci consigli utili per lo
sviluppo e il miglioramento dei prototipi. La tua professionalit� �
forse il regalo pi� importante che tu possa fare a questi ragazzi. La
nostra ambizione � quella di avviare altri ragazzi di San Luis al
mestiere di liutaio e creare cos� un laboratorio moderno ed efficiente
che ne valorizzi il talento.
Qui sotto potete vedere alcune immagini relative al progetto.
Attraverso la mail info@guidofoddis.it puoi contattarci se hai domande, curiosit� o semplicemente se vuoi aiutare.
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la chitarra peruviana
pubblicazioni
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LIVE @ PANCIU un progetto per riempire di musica la contea romena della Vrancea
2/4/2009 - 18:11
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Siete mai stati in Romania?
Oggi � molto facile visitarla, d'altronde fa parte come noi della Comunit� Europea...
Eppure la vita in quei posti � molto differente dalla nostra.
Aldil� del reddito pi� o meno alto delle famiglie le uniche
opportunit� di crescita culturale sono affidate all'emigrazione, sempre
pi� massiccia, verso l'Occidente!
Tra le tante associazioni non governative che hanno scelto di operare in questo paese sfigato ho conosciuto I.B.O.
Internationale Bouw Orde, questo il nome esteso, � una realt�
presente in tutto il mondo e si occupa di svariate attivit�:
organizzazione di campi di lavoro volontario, adozioni a distanza,
realizzazione di iniziative stanziali come ospedali e orfanotrofi.
La stessa comunit� di prima accoglienza 'La Casona' in cui ho spesso
operato � stata costruita attraverso il lavoro volontario italiano e
straniero coordinato da I.B.O.
Per saperne di pi� vi consiglio di visitare il loro sito italiano www.iboitalia.org in cui sono spiegate le finalit� e i numerosi progetti dell'associazione.
Attraverso la mia collaborazione con I.B.O. � nato questo singolare progetto musicale di cui vi voglio parlare.
Dal 2004 I.B.O. (in collaborazione con la 'Rom pentru Rom',
associazione romena che tutela questa minoranza etnica) gestisce due
case a Panciu, 180km a nord di Bucarest nella contea agricola della
Vrancea.
Queste case sono state ristrutturate attraverso il lavoro volontario e donazioni economiche.
Il primo edificio svolge la funzione di casa-accoglienza, con oltre
10 posti letto. Nel secondo si cerca di promuovere attivit� aggregative
attraverso corsi di informatica, di falegnameria e facendo giocare e
disegnare i bambini.
L'obiettivo � quello di integrare nella cittadina di Panciu i Rom
(da sempre posti ai margini della societ�) e i bambini che vivono in
orfanotrofio.
Le due case, punto di riferimento per tutte quelle persone di Panciu
che si trovano in difficolt�, sono dei piccoli avamposti in una societ�
arretrata, conflittuale e totalmente priva di stimoli culturali.
Per questo I.B.O. sta cercando aiuti per creare nuove opportunit�
(non solo lavorative) che possano migliorare la qualit� della vita.
Questo si ottiene non esportando la democrazia, come qualche pazzo
ancora sostiene, ma esportando per esempio lo sport e la cultura, di cui
la democrazia � conseguenza diretta!
Ci siamo posti obiettivi a lungo termine, con l'istituzione di corsi
di musica gratuiti per bambini e adulti e un cartellone di spettacoli
da realizzarsi attraverso il lavoro volontario di artisti italiani.
Per mettere in pratica questo ambizioso programma per� I.B.O. insieme a me vi chiede aiuto:
attraverso la donazione di strumenti in disuso come tastiere,
chitarre, amplificatori, percussioni, flauti ecc. Non importa la qualit�
della vostra donazione, purch� gli strumenti siano funzionanti e non
'da rottamare'.
Attraverso queste donazioni a Panciu si comincer� a fare musica!
Se poi avete una band, mettete in scena uno spettacolo, volete
mettervi alla prova come animatori, giocolieri o clown... insomma se
conoscete un'arte e volete condividerla o insegnarla a dei ragazzi
romeni le porte di Panciu sono aperte! Le spese di viaggio saranno a
vostro carico (il volo dall'Italia costa sui 50euro) ma vi potremo
offrire vitto e alloggio e un'esperienza indimenticabile.
Il primo artista italiano che ha voluto raccogliere questa sfida �
Cisco. Il 12 maggio si esibir� a Panciu con una band di Rom (che io
stesso sto assemblando e a cui sto insegnando il repertorio da suonare)
per creare una meravigliosa occasione di scambio tra culture.
A questa formazione di Rom, di cui parler� pi� diffusamente nel
forum del sito, verr� poi data la possibilit� di tenere concerti in
Italia visitando il nostro paese.
Chi volesse partecipare al progetto LIVE @ PANCIU pu� mettersi in
contatto con me attraverso questo sito internet o attraverso i recapiti
di I.B.O. presenti sul sito www.iboitalia.org
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LA CASONA Comunit� di Prima Accoglienza
1/4/2008 - 18:52
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Parlare della Casona per me significa parlare di un pezzetto della mia vita.
In questo epicentro del volontariato ferrarese sono cresciuto professionalmente e umanamente.
Nata nel 1990 da una lucida follia di Francesco Foddis (mio pap�) ed
Enrico Ferri ha preso sede in un casale diroccato alle porte della
citt�. Ristrutturato interamente con l'aiuto di tanti volontari e con
donazioni questo casale � stato definito 'Casona', da cui il nome della
comunit�.
Dapprima sede di quasi tutti i gruppi di volontariato ferraresi, �
divenuta poi una vera e propria comunit� di prima accoglienza (con
l'ingresso della pirotecnica Eva Lombardelli, gi� direttrice di una
comunit� di Exodus).
La storia della Casona � fatta di tantissime esperienze, di successi
inaspettati e anche di tonfi clamorosi. Ma comunque ha visto una
crescita costante delle sue attivit�. Operando con l'emergenza
immigrativa che ha investito l'Italia negli anni '90 ha accudito e
inserito nel tessuto cittadino albanesi, romeni, curdi, polacchi,
africani, perfino ragazzi del Bangladesh! E aiutato persone senza casa,
famiglie sotto la soglia di sussistenza, ragazze madri, alcolisti...
insomma, una presenza forte e sempre disponibile in una regione,
l'Emilia Romagna, gi� di per s� poco egoista.
Col tempo ha visto svilupparsi ben tre cooperative che producono
reddito per tanti lavoratori svantaggiati. Ha partorito un'officina
meccanica, laboratori di lavorazione del ferro battuto, di riciclo delle
biciclette abbandonate. Lavora a fianco dei carcerati in regime di
semilibert�, della comunit� nomade di Ferrara, delle comunit� di
extracomunitari presenti sul territorio.
Attualmente sta ristrutturando una seconda casa colonica distante
pochi chilometri (la cosiddetta 'Casona2') dove tra pochi anni verr�
trasferita e potenziata la Comunit� di prima accoglienza.
E' gi� attivo un servizio di 'ostello' molto economico per quanti si
trovano di passaggio a Ferrara e non possono permettersi un vero
albergo. E nella stagione estiva � un punto di appoggio fondamentale per
il turismo fluviale (il fiume Po con la sua sterminata pista ciclabile
si trova a poche centinaia di metri).
Anche dal punto di vista culturale � sempre stata un polo
aggregativo fondamentale per Ferrara. Negli anni Novanta ha ospitato un
'jazzclub per squattrinati' che ha visto crescere un'intera generazione
di musicisti (tra cui me), organizzato rassegne cinematografiche, tornei
sportivi, feste della comunit� ferrarese. Promosso incontri e dibattiti
(solo negli ultimi mesi sono passati don Gallo, don Benzi, il
comboniano Giorgio Poletti e tanti altri).
E' in questo ambito che mi sono appassionato al volontariato e ho mosso i miei primi passi nel mondo della cooperazione.
Dal 2008 il Comune di Ferrara ha affidato alla Casona un importante
progetto di riqualificazione territoriale, presso l'area del
Grattacielo, vicino alla stazione ferroviaria. E' nato dunque
l'avamposto del Centro Multiculturale, in cui i cittadini
extracomunitari residenti in citt� possono incontrarsi con i ferraresi.
Questo centro gestito dalla Casona � oggi un luogo nevralgico della vita
cittadina: si ospitano proiezioni di film (spesso multietnici e
sottotitolati), laboratori, corsi e doposcuola gratuiti, feste di
matrimoni e battesimi delle pi� diverse culture e religioni. Inoltre �
teatro degli spettacoli del Festival Multietnico che io stesso dirigo
dal 2006, e della Festa della Legalit� che nel 2010 ha ospitato diverse
associazioni, tra cui Libera e Emergency.
Le attivit� della Casona non si fermano qui: seguendo le orme della
comunit� 'gemellata' di Don Gallo, mio caro amico ed esempio per tutti
coloro che operano nel disagio sociale, nel 2007 � stata acquisita una
struttura diroccata presso l'argine del Po a 5 km da Ferrara, sulla
pista ciclabile Destra Po (la pi� lunga d'Italia, 192 km!).
Attraverso il lavoro volontario e i tanti sacrifici, economici e
fisici, di chi ha investito in questa attivit�, � nato nel 2010 il
BiciHostel Ca' Frassinetta. La struttura, destinata al turismo
sostenibile dei pedali, svolge progetti di reinserimento lavorativo di
persone disagiate e ospita in modalit� ed a costi da ostello i
cicloturisti di passaggio a Ferrara. E' il primo importante esempio di
turismo sociale della mia provincia ed io stesso ho impegnato in questa
utopia, che ora � diventata realt�, i miei sforzi. L'obiettivo ora �
quello di completarne la ristrutturazione ed ampliarne le possibilit�,
rendendola economicamente autosufficiente.
Chi ha partecipato alle varie edizioni del Festival di Foddstock l'ha vissuta, l'ha vista crescere e se ne � innamorato.
Se vi ho incuriosito, quando passate dalle mie parti fateci un salto:
http://www.facebook.com/profile.php?id=100001562172094
Ecco, vi ho presentato la 'mia' Casona di Ferrara.
Sul forum di questo sito trovate di tanto in tanto informazioni
sugli incontri, i concerti e le varie attivit� che con loro organizzo.
Per saperne di pi�: www.facebook.com/lacasona.multietnica
www.facebook.com/pages/La-Casona/126668924028311
EMAIL: lacasona@email.it
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